Martina Piazza: siamo fatti per sognare

Luisiana Olivieri intervista Martina Piazza, difensora del San Marino

Le immagini, si dice, parlano da sole. E’ una frase fatta, certo, ma finisce spesso per trovare riscontro. Se si osserva Martina Piazza tirare la maglia in quel modo, “a favor di telecamera”, si capisce perchè un’immagine può catturarti subito.

Il logo della squadra di San Marino proteso in avanti, a guadagnare la scena, ed il sorriso di Martina dicono tutto, tutto ciò che di bello vorremmo vedere nel calcio, in campo e fuori.

Le due fondamentali famiglie di Martina Piazza

Ma Luisiana e Martina sono qui per parlare; per esprimere quei concetti che solo le parole possono comunicare fino in fondo. Come quello di famiglia, eternamente bello. Sì, la famiglia è uno dei primi punti che Luisiana va a toccare. Come ti trovi a San Marino ?

Una grande famiglia. Mi hanno accolto nel 2018 e sono sempre stati disponibili con me…” “…una bellissima famiglia…”. Colpisce molto vedere quanto ricorra spesso nello sport femminile questo concetto: seguire la propria passione porta a sviluppare con la società un rapporto di amicizia e stima, che accompagna le ragazze anche dopo la fine dell’esperienza di gioco. L’atleta ha nella squadra un punto di riferimento, ed è a sua volta punto di riferimento per la squadra.

E l’altra famiglia, quella in cui è cresciuta, diventa essa stessa un elemento fondamentale della vita sportiva di Martina Piazza, un solido terreno su cui poggiare i piedi: il papà appassionato di calcio, che lei ancora adesso chiama prima di ogni partita, il campo dietro casa diviso con la migliore amica, i familiari che sono da sempre i suoi primi tifosi.

L’importanza di sentire la famiglia con sè

Martina Piazza infatti dice di aver sempre avuto il sostegno della sua famiglia, riguardo la scelta di giocare a calcio. Il concetto ancora una volta è bellissimo ed importante, tantopiù che non è affatto scontato. Eh no, per nulla. Quante volte sarà accaduto che dei genitori, di fronte ad una bimba che prende a calci un pallone in maniera “un po’ troppo assidua”, abbiano manifestato perplessità ? E quante volte quella perplessità si è trasformata in rifiuto, quando la bambina ha apertamente manifestato i suoi sogni ?

Del resto, non siamo semplicemente nel campo delle ipotesi: nell’intervista del primo febbraio, condotta da Denise Civitella, era stata l’ex giocatrice ed ora allenatrice Fabiana Comin a raccontare quanto fosse stata decisiva la visita a casa sua dell’allenatore Roberto Gambasin, che aveva convinto i genitori a permettere alla giovanissima Fabiana di debuttare nel calcio.

E chi conosce la storia di una grande sportiva come Carolina Morace, sa quanta importanza abbia avuto il piccolo campetto costruito a Venezia da suo padre ed altri genitori, luogo nel quale poterono nascere e crescere i suoi sogni di giovanissima calciatrice.

Inseguire i propri sogni

Già, i sogni, il motore di tutto. Quelli che ti spingono a fare cose che gli altri non capiscono, quelli che ti fanno tenere duro nelle difficoltà. Luisiana chiede a Martina cosa direbbe ad una bambina che volesse diventare una calciatrice. Una delle domande più utili per il futuro del movimento femminile. Le risposte a questo tipo di domande sono quelle che possono cambiare il futuro di una piccola donna.

E la risposta di Martina è quella che tutte le giovani sportive vorrebbero sentire: “…di non mollare mai e di inseguire sempre i propri sogni…i sogni, se ci credi, possono diventare realtà….siamo fatti per sognare…”

La determinazione di Martina Piazza

Nessuno spazio per le frivolezze, in questa intervista. Si parla del recente infortunio di Martina Piazza, della sofferenza che comporta il doverlo vivere e della forza di volontà che serve per andare oltre, per tornare in campo dopo il trauma, che si sa che non è mai solo fisico.

Ma c’è spazio anche per una risata convinta da parte di entrambe, quando Luisiana, dopo un “fraseggio strategico”, attacca “in verticale”: “com’è la vita di un difensore ? …devi picchiare duro ?”. Costretta in difesa, Martina Piazza ammette: “Sì…io son dell’idea che non si passa…in qualche modo non ti faccio passare…”

Insomma, che dire…la formazione di San Marino con una difensora così può stare piuttosto tranquilla, non trovate anche voi ? Del resto la determinazione di Martina Piazza era emersa già in precedenza nel corso dell’intervista, quando a proposito del suo infortunio e della tentazione di mollare tutto, che ti prende negli inevitabili momenti di sconforto, aveva detto: “…decido io quando smettere di giocare a calcio…”.

Sì, è proprio bello assistere a questi dialoghi, a questo modo vero di esprimersi, di aprirsi agli altri. Si dice che occorre ispirare le nuove generazioni, fare in modo che quelle che oggi sono delle bimbe possano sognare di diventare a loro volta delle sportive in cui credere ed in cui identificarsi…a ben pensarci, in fondo non serve poi molto…bastano le frasi giuste. Martina Piazza ha mostrato di saperle pronunciare.

Marco Tamanti Pallone al Femminile